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Multe: l’Asaps dice stop agli aumenti

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l’Associazione sostenitori Polstrada ha richiesto al Governo di sospendere l’aumento biennale delle multe che scatterà in Italia fra pochi giorni.

L’Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) si sta opponendo agli aumenti delle sanzioni amministrative che ogni due anni scattano in maniera automatica. L’Associazione ha presentato al governo la proposta di sospendere l’aumento biennale che fra pochi giorni scatterà inesorabilmente, seguendo la norma che prevede l’adeguamento Istat.

A partire dal 1995, si sono susseguite ben undici aumenti biennali: per fare un esempio la multa per divieto di sosta è passata  dalle 50.000 lire (25,82 euro) del 1993 ai 43 euro dello scorso anno, registrando così un incremento del 59%, mentre le contravvenzioni per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è passato da 25,82 a 80 euro e quelle per l’uso del telefono cellulare in auto da 50.000 lire a 161 euro. Nonostante gli aumenti siano in parte giustificabili dall’aumento dell’inflazione, mentre in altri casi sono stati effettuati come deterrente per le infrazioni più gravi, nel resto dei casi la lievitazione dell’importo delle multe serve esclusivamente a fare cassa sulle spalle dei cittadini, diventando una vera e propria vessazione.

Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS, ha commentato in questo modo l’attuale situazione: “Lo sbilanciato aumento automatico delle sanzioni, rispetto agli stipendi, anche in considerazione del miglioramento dei dati della sicurezza stradale, appare oggi difficilmente comprensibile e rischia di creare moltissima confusione vista anche l’attuale possibilità di vedersi scontati gli importi di molte violazioni in caso di pagamento entro 5 giorni dalla notifica. L’ASAPS è infatti dell’opinione che sospendere l’aggiornamento non deve comportare alcuna ricerca di coperture per mancati introiti e quindi, presumiamo, che l’incremento non sia stato già calcolato nei bilanci delle amministrazioni locali o dello Stato. La diminuzione del traffico e i comportamenti virtuosi in crescita non possono far prevedere incrementi dalle sanzioni.

 

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